Sezione Classica, 21 giugno, museo Diocesano: protagonisti dell’incontro gli uomini che hanno determinato il cambio di paradigma della maniera dell’uomo di comportarsi nella realtà. Gabriele Frasca, autore de L’uomo con la macchina da prosa e Gadda con Freud, Schrodinger e Joyce, ha dialogato con Enrico Terrinoni degli uomini che hanno cambiato il mondo umanistico, come James Joyce, e il mondo scientifico, come i padri della fisica quantistica, all’inizio del XX secolo.Innanzitutto, nei titoli di Frasca è presente un omaggio al regista sovietico Dziga Vertov, che ha diretto i film L’uomo con la macchina da presa e Sinfonia del Donbas, ma soprattutto si nota l’amore per dei semplici uomini che hanno trasformato il mondo umano.

James Joyce ha creato un intero vocabolario partendo da parole alla portata di tutti e ha inventato l’inedita tecnica del flusso di coscienza, inevitabilmente influenzato dal padre della psicanalisi, Sigmund Freud. Frasca ha poi ricordato la capacità di Joyce del «salto in altro», cha lo scrittore irlandese ha declinato dalla disciplina sportiva del «salto in alto».

Da Joyce, il collegamento è andato verso scienziati della portata di Schroedinger, Bohr, Heisenberg ed Einstein, che «hanno fatto in fisica quello che Joyce ha fatto in letteratura», ha detto l’ospite dell’incontro. Altro nesso tra la fisica e la letteratura è poi presente in Samuel Beckett, appassionato di quantistica. Frasca ha ricordato a proposito dell’operato degli scienziati il termine «caosmos», coniato dallo stesso Joyce, che si traduce come «caos ordinato».

Oltre a secolo scorso, i due interlocutori hanno avuto anche l’occasione di parlare della scienza del presente, soffermandosi sull’intelligenza artificiale -o «artigianale» secondo Terrinoni-, e sul linguaggio utilizzato oggi. «Il cinema ha ancora il coraggio di far sentire la parola viva, la letteratura non ha il coraggio di far sentire la parola viva. La lingua che oggi utilizza la letteratura italiana è una lingua che non sta né in cielo né in terra» ha detto Gabriele Frasca.

Giovanni Lo Schiavo, Liceo classico Tasso Salerno IVD