«Ma a me che me frega, basta che arriva». Una frase che racconta perfettamente quello che era Lucio Battisti, un artista che per più di trent’anni ha appassionato milioni e milioni di italiani, entrando in quella che è la storia del cantautorato dello stivale. Lo ha approfondito il giornalista e critico musicale Ernesto Assante, che, nella splendida cornice di Largo Barbuti, accompagnato da Carlo Pecoraro, con il suo libro “Lucio Battisti”, ha raccontato quello che è stato, è, e sarà uno dei migliori cantanti d’Italia. Non solo musica, ma anche storia e vita di Lucio Battisti, una serata che ha toccato l’animo di tutti i presenti, che numerosi, hanno partecipato attivamente ai discorsi tra i due relatori sul palco. Tante le curiosità della platea, a partire dall’orientamento politico di Battisti. Un’avventura, I giardini di marzo, 29 settembre degli Equipe 84, sono solo alcuni dei video e delle canzoni che hanno fatto da colonna sonora agli eventi, con gli spettatori che per qualche attimo hanno intonato le canzoni che hanno segnato la loro gioventù. La parola chiave è stata emozione. La stessa emozione che tramite la musica, rappresenta, anche in questo evento, l’umanità: la componente essenziale protagonista di questa undicesima edizione del festival.

Giuseppe Fiorillo – IV E Liceo classico Tasso Salerno