Dopo l’incontro a Salerno Letteratura Festival 2022, Dacia Maraini è tornata per parlare della sua vita nell’edizione 2023. Parlando con Paolo Di Paolo, ma soprattutto al pubblico nella Chiesa dell’Addolorata, Dacia Maraini ha presentato il suo ultimo romanzo Sguardo al nuovo mondo. Reportage e racconti del continente americano, raccontando al pubblico le sue esperienze in giro per il globo terrestre. – Guarda la fotogallery
Dacia Maraini si è focalizzata sul continente americano, rimanendone profondamente affascinata, così come Italo Calvino o Pier Paolo Pasolini. Ha però aggiunto che, prima di conoscere i luoghi, ha innanzitutto incontrato gli americani, ovvero coloro che ci hanno liberato durante la seconda guerra mondiale. Dalla riflessione sulla guerra, la Maraini si è poi espressa sull’attuale e sanguinosa guerra in Ucraina, dicendo che «vincere una guerra è un atto di potere in segno della democrazia». Ha poi citato la guerra in Iraq e quella in Vietnam, ovvero momenti in cui gli americani «hanno fatto cose poco belle». Partendo dagli Stati Uniti, la scrittrice ha aperto una parentesi su Neil Armstrong e sui suoi ricordi di quel «palazzo di otto piani che si leva e parte», aggiungendo che oggi «meno feticismo sulla tecnologia sarebbe un bene, non ci siamo resi conto che stiamo tradendo la natura».
Nella seconda parte del dialogo, Dacia Maria si è concentrata sui viaggi in America del Sud. Ha raccontato del festival di poesia a Medellín, in Colombia, dove vi erano cinquemila ragazzi in fila per entrare in un anfiteatro ed ascoltare poesie. La Maraini, in merito a questa forma d’arte, ha dichiarato che «la poesia ha delle forze simboliche che non conosciamo». La scrittrice ha aggiunto che lei, prima di visitare un luogo, si documenta attraverso poeti e scrittori che hanno abitato in quell’ambiente.
Ultima riflessione della Maraini è stata sul nostro Paese, circondato dal mare ma privo di una letteratura di mare. Si è espressa poi sulla politica, che secondo lei è soprattutto «etica di comportamento», e non soltanto «economia e guerra».
Giovanni Lo Schiavo – IVD Liceo classico Tasso Salerno