Un anno dopo: piacevole ritorno a Salerno Letteratura Festival di Andrea Prencipe e Vincenzo Boccia, rispettivamente Rettore e presidente dell’Università LUISS “Guido Carli”, per promuovere la rivista trimestrale dell’Ateneo La meraviglia del Possibile. Il sapiente dialogo, coordinato da Gennaro Carillo, co-direttore artistico del festival con Paolo Di Paolo, ha toccato diversi aspetti fondamentali, sui quali l’Università LUISS si fonda.

In primis, Andrea Prencipe ha spiegato che la rivista è come un gioco e «da questo gioco di orizzontalità e verticalità si crea la prospettica, e quindi una trasversalità: perché noi siamo università». Ha poi aggiunto che «l’interdisciplinarità non tradisce la singola disciplina», ed il mondo -definito “magico” da Vincenzo Boccia della LUISS crede nelle intersezioni tra i vari saperi, ed è per questo che l’Ateneo corrisponde all’ambiente in cui si forma il mondo del domani. La rivista La meraviglia del Possibile ne è un po’ la prova proprio perché, senza dimenticare i grandi del passato -remoto o recente che sia-, dà una spinta ai lettori per catapultarsi nel futuro.

A confermare ciò vi è per esempio il primo numero, intitolato Ho visto cose, in riferimento a Blade Runner di Ridley Scott, mentre l’ultimo tratta il tema del “guarire” in quanto, come ha spiegato Carillo, «la pandemia è stata un momento di sospensione del tempo». Al contempo però, la stessa emergenza ci ha dato il permesso di accelerare alcuni processi.

Altro elemento essenziale del dialogo tra Carillo e i suoi due ospiti è stato il lungo discorso per e sui giovani. All’Università LUISS agli alunni vengono forniti gli strumenti per conoscere il presente e affrontare il futuro. Una grande attenzione viene riposta nei confronti della didattica digitale e nella conoscenza del mondo informatico. Il Rettore ha riflettuto sull’importanza di saper porre domande, tematica resa ancora più urgente in un contesto in cui si dibatte sempre più frequentemente di intelligenza artificiale.

L’incontro è infine terminato con una riflessione sull’osare e sul fallimento. Vincenzo Boccia ha affermato che «nel nostro Paese non si osa osare. In America se non hai fallito non conti niente perché significa che non hai mai osato. In Italia se hai fallito sei fuori», esattamente come affermava Giordano Bruno.

Giovanni Lo Schiavo – liceo classico Tasso Salerno IVD