Chiara Gamberale è stata una delle protagoniste della sezione Finzioni, il mondo narrato, una delle dieci sezioni del festival Salerno letteratura. L’autrice ha incontrato un pubblico numeroso ed entusiasta negli spazi della chiesa dell’Addolorata, con Paolo Di Paolo, co-direttore artistico della manifestazione insieme a Gennaro Carillo. «Vorrei sempre tentare di capire, come le persone stanno al mondo, come scovano il loro io.»
Questa è la frase che Gamberale ha usato per identificarsi. La sua “filosofia” si incentra tutta su questa dichiarazione: «Ho voluto fare la scrittrice, sin da piccola, perché ritengo che scrivere consente, e soprattutto mi consente di stare a stretto contatto con la mia umanità e quella altrui». Parole leggere, ma allo stesso tempo forti, capaci di dare un valore speciale alla scrittura, non solo, anche ai libri, ai quali la Gamberale vuole attribuire una funzione particolare: essere un rimedio all’esistenza. Vi è un forte interesse verso le persone, verso le loro sensazioni, le loro emozioni e i loro pensieri. Non a caso, la tematica della sua narrazione è proprio la cura nei confronti del prossimo, nonché l’umanità, la stessa che abbraccia l’undicesima edizione di questo festival. L’autrice ha parlato di due dei suoi libri, “I fratelli Mezzaluna” e “Per 10 minuti”, per poi riflettere sul cambiamento dei tempi e su come oggi, i giovani abbiano difficoltà a trovare la loro passione, perché troppo spesso lasciati soli con i loro vuoti interiori.
Giuseppe Fiorillo – IV E liceo classico Tasso Salerno