Durante la quarta giornata della tredicesima edizione di Salerno Letteratura, si è tenuto l’incontro con Giancarlo de Cataldo per la presentazione del suo nuovo libro: “Un cadavere in cucina, Un caso per Manrico Spinori”. Lo scrittore condivide una sua riflessione inerente all’evoluzione del personaggio di Manrico, protagonista di vari suoi romanzi: “Non ho cambiato metodo di lavoro, forse, strada facendo, il personaggio si affina da sé. Alcune caratteristiche emergono mentre le si racconta. Il personaggio seriale ha sempre qualcosa di te, ma anche qualcosa della tua evoluzione”.
De Cataldo espone come la rappresentazione del mondo culinario possa essere suggestiva nel mostrare quanto l’idea di primeggiare ed essere migliori di altri, sia ormai fondamentale per sentirsi meritevoli di successo: “Se la finalità del proprio lavoro è essere il numero uno, perché il numero uno deve schiacciare il resto del mondo, non va bene. La cucina, in questo romanzo, è una metafora”.
Infine lo scrittore fa un’osservazione importante, collegandosi alla passione per la lirica di Manrico, affermando: “L’opera tratta le passioni principali in un modo artificioso; dentro quella finzione ci sono delle grandi verità. Nel nostro mondo contemporaneo tutti urliamo le nostre passioni , ma poi le viviamo davvero? Nell’opera lirica si dichiara di essere finti, e forse là dentro c’è più verità”.
Lorenza Di Benedetto