«Senza desiderio non siamo più vivi, non siamo più niente». André Aciman, autore di Idillio sulla High Line (Guanda) è tornato in presenza a Salerno Letteratura per incantare la platea degli amici del festival con una disamina del desiderio che è alla base del suo nuovo libro. In una New York dai tramonti estivi color miele, si incontrano un uomo e una donna che hanno circa sessant’anni. Sono entrambi impegnati, hanno le loro vite già precostituite, ma pulsa dentro di loro la voglia di capire se è possibile ancora provare un brivido. «L’origine della storia è complessa – ha raccontato Aciman in dialogo con uno dei direttori artistici, Paolo Di Paolomi hanno sempre rimproverato di scrivere storie che hanno per protagonisti giovani e io ho sempre ribattuto che sarebbe stato noioso scrivere di due anziani che si incontrano sul treno per parlare dei loro nipoti. E così ho deciso di sfidarmi. Quando penso a qualcosa da fare non so mai dove andrà a finire la mia storia e all’improvviso mi sono trovato di fronte a due persone che si sorprendono travolte da una intesa. Mi è venuto spesso in mente mio padre che a novant’anni si chiedeva se sarebbe mai stato in grado di innamorarsi. Cosa resta quando non c’è più l’amore? Il bisogno d’amore esiste sempre, indipendentemente dall’età e perciò ho deciso di dare voce ai miei personaggi». La quotidianità, le convenzioni, la famiglia che diventa una società per azioni, senza impulso, una prigione scontata dove mal ci si tollera, con le basi di un sodalizio che lentamente si dissolve e ci si ritrova di fronte a un nulla che non è poesia e neppure intesa. L’età può bloccare e rinsaldare il cappio «No – dice Aciman – Il desiderio può cambiare sfaccettature, ma non si dimentica mai».