Magnetica. Intensa. Stellare. Sara Bertelà è stata la protagonista di un incontro magico che domenica sera ha animato la chiesa di San Benedetto nel secondo giorno di Salerno Letteratura. “Sottsass/E non me ne dimentico”, il titolo scelto per un assolo introdotto dal direttore artistico Gennaro Carillo. Sottsass non fu solo un grande architetto, ma anche uno scrittore incisivo, capace di usare le parole con determinazione e di penetrare l’animo umano. «Il mio compagno è architetto – ha spiegato l’attrice – e quando sul suo comodino ho trovato Scritti di notte e Scritti ho iniziato a divorarli. Ed è qui che ho scoperto che oltre che essere un architetto è un filosofo, un uomo che continuava a interrogarsi sulla ricerca della verità e che considerava il suo lavoro come la possibilità di creare ambienti dove gli uomini potessero trovare il bello e il benessere. Probabilmente questo deriva molto dal fatto che suo padre era un artigiano e gli ha insegnato il valore della praticità, della materia. Poi, come non restare sedotti dal suo sodalizio profondissimo con Adriano Olivetti, un altro grande genio capace di portare l’arte nella vita». Sottsass ci ha infatti lasciato pagine di grande ironia e stralunata bellezza, talvolta invece dolenti. Felicità e rivoluzione sono i temi di Salerno Letteratura 2022. «Felicità per me è sapere che mio figlio e i suoi amici potranno avere una visione del futuro. Immaginare che tutti i giovani possano guardare all’orizzonte con consapevolezza e serenità. Vorrei contagiare gli altri con l’eros di Sottsass inteso come quell’amore per la vita che ci tramanda la Grecia antica» ha concluso Bertelà.