Tra gli ospiti: Daniela Droscher, Giulia Caminito, Gherardo Ugolini, Ilaria Frana, Pierre Adrian, Tommaso Tovaglieri, Philippe Vilain, Enzo Ragone, Aurelio Picca, Elena Bucci, Licia Troisi

Al Duomo il Premio Salerno Libro d’Europa

Sesta giornata della tredicesima edizione di Salerno Letteratura, in programma fino al 21 giugno, dal tema “In faccia ai maligni e ai superbi. Letteratura come contropotere”, curata da Gennaro Carillo, Paolo Di Paolo e Daria Limatola per la Sezione Ragazzi e presidente dell’associazione Duna di Sale con la direzione organizzativa di Ines Mainieri.

Alle 17.30, al Museo Diocesano, Scuola di letturaAngelo Cennamo ci offre la sua mappatura della letteratura americana contemporanea da iperlettore appassionato e fine interprete. A partire dal suo Telegraph Avenue (Argon), in cui raccoglie i suoi “itinerari” da Roth a Auster, da Oates a Stephen King.

Alle 18.30 a Palazzo Fruscione, incontro con Arianna Brunori, autrice di Imputazione e colpa (Quodlibet). Conduce Gennaro Carillo Che cosa rende un’azione colpevole? La volontà, risponde il pensiero moderno. Ma è davvero così? In questo saggio affilato e originale, Arianna Brunori interroga la genealogia del nesso tra colpa e volontà, mostrando come non sia la libertà dell’agire a fondare l’imputazione, bensì il bisogno di punire ad aver inventato la volontà stessa. Dalla teologia patristica a Nietzsche, dalla giustizia alla coscienza, emerge il lato oscuro del libero arbitrio: una costruzione che, invece di emancipare, ha finito per radicare in noi la colpa. Perché, come in Kafka, «sei libero, e per questo sei perduto».

Alle 19 all’Addolorata l’ospite sarà Daniela Dröscher, autrice di Bugie su mia madre (L’Orma). Conduce Rossella Graziuso

Germania, anni Ottanta. Ela ha sei anni e osserva la madre trasformarsi nel bersaglio quotidiano delle frustrazioni del padre, ossessionato dal suo corpo “sbagliato”. Anni dopo, Daniela Dröscher torna su quell’infanzia silenziosa e ferita, intrecciando ricordi e riflessioni per smascherare le bugie del patriarcato. Bugie su mia madre è il racconto spietato e toccante di una liberazione: dal peso dello sguardo maschile, dal giudizio, dalla vergogna. Un romanzo coraggioso che illumina con lucidità il modo in cui il potere può nascondersi nelle stanze di casa.

Alle 19.15 nell’atrio del Duomo incontro con Giulia Caminito, autrice di Il male che non c’è (Bompiani) e Chiara Mezzalama, autrice di L’inadatta (Nutrimenti)

Conduce Paolo Di Paolo La scrittura può essere un corpo a corpo con il dolore, con le forme del dolore. Così nelle pagine di Il male che non c’è (Bompiani), Giulia Caminito mette a fuoco un personaggio maschile in dialettica con la sua stessa fragilità. Può dominarla, trasformarla? Si tratta di un viaggio interiore: come quello che compie la protagonista del romanzo di Chiara Mezzalama L’inadatta (Nutrimenti), trovando la sua strada nella musica e nella danza nel fermento newyorchese degli anni ’60-’70. Il dolore e l’inadeguatezza possono essere un motore di rivoluzione?

Alle 19.30 a Palazzo Fruscione, ci sarà Gherardo Ugolini, autore di Tra Edipo e Antigone. Il mito tebano sulla scena attica e moderna (Petite Plaisance). Conduce Gennaro Carillo

Edipo, Antigone, Tiresia e gli altri protagonisti del mito tebano sono tra le figure più potenti e durature della cultura occidentale. Questo volume raccoglie quarant’anni di studi di Gherardo Ugolini, dedicati alla fortuna della saga dei Labdacidi, dalla tragedia attica del V secolo a.C. alle riletture moderne e contemporanee. Dai poemi perduti all’epica, dal teatro di Sofocle e Euripide ad Alfieri, Nietzsche, Hofmannsthal e le più recenti messinscene, Tra Edipo e Antigone illumina la straordinaria vitalità di un mito che continua a interrogare la coscienza individuale e collettiva.

Alle 19.30 all’arco Catalano, incontro con Ilaria Frana, autrice di Lingua e pensiero (Carocci). Conduce Corrado De Rosa La lingua modella il pensiero? È vero che parliamo (e pensiamo) solo come la nostra lingua ci permette di farlo? Questo volume esamina criticamente gli studi sul rapporto tra linguaggio e cognizione, mostrando come i dati sperimentali non giustifichino visioni rigide della lingua come “gabbia mentale”. Tra morfologia, lessico e concettualizzazione dello spazio, del tempo, degli oggetti, il libro offre una sintesi aggiornata della ricerca e propone strumenti per valutare con consapevolezza un dibattito oggi centrale, anche su temi attuali come il linguaggio inclusivo e il suo impatto sulla società.

Alla stessa ora al Museo Diocesano, incontro con Fulvio Conti, autore di Massoneria e fascismo. Dalla Grande Guerra alla messa al bando delle logge (Carocci). Conduce Andrea Marino. In collaborazione con DIPSUM dell’Università degli Studi di Salerno

Il libro Massoneria e fascismo offre un’analisi approfondita delle complesse relazioni tra la massoneria italiana e il regime fascista. Attraverso un’attenta ricostruzione storica, l’autore esamina come la massoneria, inizialmente vista con sospetto, sia stata progressivamente repressa dal fascismo, culminando nella legge del 1925 che ne decretò lo scioglimento. Il volume esplora le motivazioni ideologiche e politiche dietro questa persecuzione, evidenziando il ruolo della massoneria nella difesa dei valori democratici e la sua opposizione al totalitarismo. Un’opera fondamentale per comprendere le dinamiche di potere e le tensioni ideologiche nell’Italia del Ventennio.

Sempre alle 19.30 a Largo Pomona, arriva Pierre Adrian, autore di Hotel Roma (Atlantide). Conduce Barbara Cangiano

Il 18 agosto 1950 Cesare Pavese scrive: “Non parole. Un gesto. Non scriverò più”. Nove giorni dopo si toglie la vita in una stanza dell’Hotel Roma a Torino. In Hotel Roma Pierre Adrian ripercorre quei giorni estremi trasformandoli in un’indagine intima e letteraria, in cui la figura di Pavese diventa emblema di una certa idea di Italia e di scrittura. Seguendo le orme dello scrittore, il protagonista e la sua compagna si muovono per Torino come in un pellegrinaggio, inseguendo un fantasma e, con esso, il senso stesso dell’amore e della vocazione letteraria. Un omaggio struggente a Pavese e alla sua solitudine.

Alle 20.30 al Museo Diocesano, Ivano Dionigi, autore di Magister. La scuola la fanno i maestri, non i ministri (Laterza). Conduce Gennaro Carillo

La scuola non produce ricchezza né felicità, ma è il luogo in cui si forgia la coscienza critica, etica e storica di una società. È lì che si educano le nuove generazioni, la speranza più autentica del Paese. Questo libro propone un’idea di scuola fondata su tre verbi: interrogareintelligereinvenire. Un’educazione che recuperi memoria e profondità, ma che sappia anche inventare il futuro. Non servono solo riforme ministeriali, ma maestri veri: perché l’energia dell’insegnamento nasce nella relazione, e nel pensiero dei classici che continua a interrogarci. Un manifesto appassionato per una scuola necessaria, viva, possibile. Alle 20.30 a Palazzo Fruscione, incontro con Maurizio Ciampa, autore di Italia minima (Donzelli). Conduce Enrica Lisciani

Italia minima è una storia d’Italia vista dal basso, dalle esistenze dimenticate che attraversano gli ultimi ottant’anni, dalla Napoli occupata ai naufragi di Cutro. Maurizio Ciampa racconta una “comunità emotiva” fatta di paure, desideri, speranze e dolori: la voglia di ballare del dopoguerra, le battaglie delle donne, i sogni degli emigranti, le ferite dei manicomi. Una narrazione corale e frammentaria, dove la grande storia resta sullo sfondo e a parlare sono i corpi e le voci di chi l’ha vissuta. Un libro che ascolta la vita e ne trattiene i battiti, restituendo umanità a ciò che spesso resta invisibile.

Alle 20.30 all’Addolorata arriva Guido Mazzoni, autore di Senza riparo. Sei tentativi di leggere il presente (Laterza). Conduce Francesco de Cristofaro Per decenni l’Occidente ha vissuto con l’illusione di essere al riparo dalla Storia. Ma oggi quel senso di sicurezza è svanito, lasciando il posto a una crisi profonda e multiforme, segnata da populismi, guerre culturali e un’incertezza crescente sul futuro della democrazia. Questo libro indaga le origini e le forme del disagio contemporaneo, a partire da eventi simbolici e figure chiave come Donald Trump, e riflette sul vuoto di immaginazione politica che ci affligge: tra autoritarismo e caos, l’alternativa sembra smarrita. Un saggio acuto per comprendere il nostro tempo inquieto.

Alla stessa ora nell’atrio del Duomo, Tommaso Tovaglieri, autore di Roberto Longhi. Il mito del più grande storico dell’arte del Novecento (Il Saggiatore). Conducono Gina Tomay e Raffaella Bonaudo

Roberto Longhi è stato il più influente storico dell’arte del Novecento, capace di riscrivere il canone artistico e di lasciare un’impronta profonda su intere generazioni di intellettuali. In questo libro, Tommaso Tovaglieri ne ricostruisce la parabola biografica e intellettuale con rigore e passione: dagli anni della formazione con Venturi e Berenson all’insegnamento universitario, dalla fondazione di “Paragone” alla riscoperta di Caravaggio e Morandi. Tra lettere, articoli, incontri e polemiche, emerge una figura centrale della cultura italiana, letta qui come un’allegoria vivente della storia dell’arte e del suo insegnamento più audace e visionario.

Sempre alle 20.30 all’Arco Catalano, reading di Carmen Gallo, autrice di Stanze per una fuga (La vita felice) Stanze per una fuga raccoglie a ritroso dieci anni della poesia di Carmen Gallo, già Premio Napoli con Le fuggitive nel 2021, offrendo uno sguardo più ampio della sua ricerca poetica sui temi della paura, della fuga, del doppio, ma anche della luce e del risveglio.

In contemporanea a Largo Pomona, incontro con Philippe Vilain, autore di Lo Studente (Gremese). Conduce Emilia Surmonte

In questo romanzo, Philippe Vilain rievoca un periodo determinante della sua giovinezza in un contesto svantaggiato, gli anni della formazione segnati dal fallimento scolastico e da prove che lo hanno visto evolvere, con forza di volontà, dal liceo tecnico all’università, dall’odio per la lettura alla passione per la letteratura, fino a vivere, da giovane, una storia d’amore con una scrittrice famosa, Annie Ernaux, prima di entrare nel mondo delle lettere. Attraverso il suo racconto di transfuga di classe, l’autore prosegue la sua ricerca di verità e offre un autentico messaggio di speranza, rivelando come una vocazione possa combattere i determinismi.

Alle 21.30 all’Arco Catalano incontro con Vincenzo Ostuni, autore di Faldone (Il Saggiatore). Conduce Carmen Gallo

Il Faldone di Vincenzo Ostuni è un’opera-mondo, indefinibile e in continua mutazione: né raccolta poetica né poema, ma organismo verbale aperto, instabile, vivo. Come un faldone reale, può essere integrato, disordinato, riscritto. Qui, per la prima volta in forma completa, raccoglie un’esperienza vitale totale: infanzia e paternità, eros e politica, letteratura e linguaggio. Ispirandosi a Montale, Sanguineti, Pagliarani e ibridando generi e registri, Ostuni affida alla poesia la memoria del passato e l’azzardo del futuro, restituendoci un’opera lirica e visionaria che attraversa e trasforma l’intera tradizione occidentale.

Sempre al 21.30 al Museo Diocesano, il protagonista sarà Enzo Ragone, autore di La seconda vita del desiderio (Interno libri). In dialogo con Emanuele Leone Emblema e Renata Caragliano. Introduce Francesco Napoli.

Parola e immagine si intrecciano in una corrispondenza intima e armonica nel dialogo tra le poesie di Enzo Ragone e i disegni di Salvatore Emblema. A unire i due linguaggi espressivi è un comune sentimento amoroso e una tensione formale che trova esito in una sintonia profonda: la poesia cerca la bellezza attraverso la forma, la pittura attraverso la proporzione. Ne nasce un libro attraversato da una consonanza sinestesica, in cui versi e cromie si rispondono e risuonano su un identico registro emotivo e spirituale.

Alle 21.30 a Palazzo Fruscione, incontro con Guido Vitiello, autore di Joker scatenato (Feltrinelli). Conduce Gennaro Carillo.

Per decenni la comicità è stata vista come antidoto sociale, un sollievo collettivo. Ma oggi ridere non è più innocuo. In una società del divertimento permanente, l’umorismo si è trasformato in un’arma politica, un campo di battaglia ideologico. Guido Vitiello esplora questa mutazione in un saggio acuto e originale, guidato dalla figura emblematica del Joker: da buffone a terrorista, da stand-up comedian a simbolo del caos. Tra satira, troll culture e guerra culturale, Joker scatenato racconta con intelligenza il lato oscuro della risata.

Sempre alle 21.30 nell’atrio del Duomo, ci sarà il PREMIO SALERNO LIBRO D’EUROPA con Munir Hachemi, autore di Cose vive (La Nuova Frontiera), Tom Hofland, autore di Il cannibale (Carbonio) e Lucie Faulerová, autrice di Io sono l’abisso (Miraggi). Conduce Daria Limatola

Quattro ragazzi partono per la Francia in cerca di lavoro e avventura. Ma la vendemmia è saltata, e al posto dell’esperienza sognata trovano la realtà brutale del lavoro a cottimo, tra allevamenti fatiscenti e multinazionali dove l’etica è solo una facciata. Cose vive è un eco-thriller letterario, un romanzo punk e visionario che racconta con ironia e rabbia la deriva del lavoro precario, dell’immigrazione sfruttata, del capitalismo applicato alla vita stessa.

Quando la sua azienda farmaceutica viene acquisita, Lute deve fare l’impensabile: licenziare i colleghi di una vita. Per aiutarlo, si affida a Lombard, un cacciatore di teste che si presenta con un cowboy armato e un cane minaccioso. Da quel momento, l’ufficio si trasforma in un teatro dell’assurdo. Con una scrittura fulminante e un gusto spietato per l’ironia, Tom Hofland firma un romanzo grottesco e irresistibile sulla brutalità mascherata da efficienza Marie è segnata da perdite e abbandoni, ma il dolore non le ha tolto la forza di ricordare. Inizia e finisce su un treno il suo viaggio, fatto di tappe interiori, in cui ricompone i frammenti di una famiglia distrutta dalla malattia. La battaglia più dura è con sé stessa, tra sensi di colpa e bisogno di salvezza. In un mosaico di ricordi e presente, realtà e immaginazione, Io sono l’abisso racconta il lutto, l’amore e la resilienza in modo poetico e struggente.

Alle 21.30 a Largo Pomona, incontro con Marco Perillo, autore di Il pentimento del principe d’Elbeuf (Colonnese). Conduce Clemente Ultimo.

Portici, 1738. Il principe d’Elbeuf torna nella sua sontuosa ma decadente villa, alla ricerca di un’ultima statua: Calliope, musa della poesia, nascosta tra i reperti emersi dagli scavi che anni prima gli avevano rivelato l’antica Ercolano. Ma i suoi progetti si scontrano con le ambizioni del giovane re Carlo di Borbone, deciso a edificare nei pressi la sua nuova reggia. Una caccia al tesoro archeologica che incrocia potere, bellezza e rivalità dinastiche lungo il “Miglio d’Oro” alle porte di Napoli.

Alle 22 all’Addolorata, incontro con Aurelio Picca, autore di La gloria (Baldini+Castoldi). Conduce Paolo Di Paolo

Il rumore ovattato dei guantoni sul sacco in un angolo di palestra, l’afrore del sudore, le braccia toste ed elastiche di Benvenuti, Monzón, Rinaldi, che danzano sul ring, duellano. Il cuoio di un pallone e quello del sellino di una bici da corsa,gambe che macinano chilometri su un campo da calcio e sui pendii di una montagna, grande cuore, polmoni di ferro,fatica e lacrime, eroi di un Paese che sceglieva campioni in cui si riconosceva, stesse facce segnate dalla vita, in un’epoca più semplice ma fatta di emozioni imperiose. Moto e macchine potenti, cavalli motore e cavalli in carne e ossa che mandano l’adrenalina a mille, che scavano l’asfalto e l’erba e, impavidi e incauti, si lasciano cavalcare o disarcionano corpi ora vincitori ora sconfitti. E, alla fine, nella

polvere o sull’Olimpo, che cosa resta? Medaglie, campionati persi o agguantati all’ultima giornata, applausi e fischi. Sì, ma poi?

Alle 22.30 al Museo Diocesano lettura scenica di Elena Bucci. Introduce Gennaro Carillo

“Un’antologia personale? Davvero? In un lampo torno la bambina che a scuola scriveva un tema per ogni traccia per puro divertimento, quella che si arrampicava sulle sedie per rubare e leggere i libri dei grandi, ritorno la ragazza che senza il teatro non avrebbe saputo governare le sue visioni e che per trovare il coraggio di proporre la sua scrittura si nascondeva sotto altri nomi. E ora eccomi qui, allo scoperto. Ringrazio chi mi invita e mi inchino alle maestre e ai maestri che mi hanno dato gli strumenti per sopravvivere così, sospesa tra presente, sogno e memoria, in un caos affollato di vivi e di morti dal quale mi illudo di contribuire come posso al racconto infinito delle vite di tutti”.

Frammenti tratti da: Non sentire il male – dedicato a Eleonora DuseJuana de la Cruz – o le insidie della fedeIn canto e in vegliaBimba – inseguendo Laura BettiAutobiografie di ignotiNella lingua e nella spada – dedicato a Oriana Fallaci e Alekos PanagulisCanto alle vite infiniteDi terra e d’oro

Alla stessa ora a Largo Pomona, incontro con Licia Troisi, autrice di Andammo a riveder le stelle (Marsilio). Conduce Piera Carlomagno. La comunità degli astrofisici è riunita in Lapponia per un convegno internazionale nel quale confrontarsi e presentare gli ultimi risultati sulla nostra comprensione dell’universo. Gabriele Stelle, giovane ricercatore che lavora in uno dei più grandi e prestigiosi osservatori astronomici del mondo, si trova lì insieme ad Alessia, la studentessa di Fisica che gli è stata affibbiata dalla sua capa. Gabriele, un metro e novanta e capelli color del deserto, un «lungaccione» senza alcun segno particolare – neppure dal punto di vista della carriera scientifica, sussurra una vocetta nella sua testa –, vorrebbe disinteressarsi di tutto, e limitarsi a osservare due cose: i corpi celesti e il corpo di Mariela, il medico cubano che ha conosciuto l’anno precedente e che è diventata – non si capisce come, esclama la solita vocetta – la sua fidanzata. Nonostante la passione per l’astrofisica, e sperando di eliminare dal suo menu la carne di renna – il convegno si svolge nei paraggi del Circolo polare artico –, Gabriele non vede l’ora di tornare al suo osservatorio, là dove lavora anche Mariela; purtroppo, però, i suoi sogni si infrangono presto: una scienziata è stata uccisa nella sala dei server, e il principale indiziato è Nasir Legesse, ricercatore etiope che un guardiano ha sorpreso accanto al cadavere. Licia Troisi torna sul luogo del crimine – la comunità degli astrofisici alla quale appartiene – per raccontare come la scienza sia la via cardine per esercitarsi a risolvere dilemmi: quelli teorici, sulla natura del mondo, quelli sentimentali, sulla natura dell’amore, e quelli investigativi, sulla natura del delitto. Tra tensione e comicità un giallo appassionato, fatto di luce e materia oscura, come l’universo: tanto la strada per l’inferno quanto quella per la conoscenza, pare dirci l’autrice, sono lastricate di buone intenzioni, e noi non possiamo che darle ragione.

Il progetto è realizzato con la collaborazione e il sostegno di Regione Campania e Scabec (fondi Coesione Italia 21-27). Salerno Letteratura Festival è sostenuto da Comune di Salerno e Camera di Commercio. Main sponsor: Bper e La Doria.Sponsor: D’Amico, Fondazione della Comunità Salernitana e Chin8tto Neri, Boccia industria grafica.

Si ringraziano tutti gli altri sostenitori del Festival e le collaborazioni che contribuiscono a cementare la nostra rete.

I libri saranno presenti nei luoghi del Festival a cura delle librerie: Feltrinelli, Imagine’s book, Libramente Caffè Letterario, Mondadori e Saremo Alberi.

UFFICIO STAMPA

Francesco Acampora
380-3245848

Barbara Cangiano
348-8043180