Pasquale Sabbatino si è formato alla scuola del dantista Aldo Vallone e dell’italianista Antonio Palermo. Professore ordinario di Letteratura italiana presso l’Università degli studi di Napoli Federico II, socio dell’Accademia di Archeologia Lettere e Belle Arti (Società Nazionale di Scienze, Lettere e Arti in Napoli), è stato Visiting Professor presso l’Università di Toronto[1] . Si è occupato della Divina Commedia di Dante e ha svolto indagini innovative sull’Umanesimo e Rinascimento. Ha ricostruito l’intreccio tra letteratura e filosofia nelle opere di Giordano Bruno, il moderno Ulisse che compie l’audace volo nell’universo infinito. Ha dato un contributo incisivo sui rapporti tra letteratura e arti figurative nella sua ricerca su imitazione e illusione in Leonardo da Vinci, Pomponio Gaurico, Raffaello Sanzio, Baldassarre Castiglione, Giorgio Vasari, Benvenuto Cellini, Michelangelo Merisi da Caravaggio, Annibale Carracci, Giovan Battista Marino, Giovanni Pietro Bellori. Ha avviato la stagione della filologia per le opere di Peppino De Filippo, portando l’attenzione sulla produzione dialettale, in particolare sulla inedita traduzione in napoletano di Liolà e Lumie di Sicilia di Pirandello. Ha dedicato numerosi studi alla drammaturgia italiana, in particolare alla Vedova (Firenze, 1569) di Giovan Battista Cini, al Candelaio (Parigi, 1582) di Giordano Bruno, alla fortuna di Goldoni a Napoli, al teatro di Salvatore Di Giacomo e Roberto Bracco, a Napoli milionaria! di Eduardo e Quelle giornate! di Peppino De Filippo e Maria Scarpetta, al Vento passa di Anna Maria Ortese, alle opere di Roberto De Simone e Annibale Ruccello, ai ritratti di Massimo Troisi disegnati da scrittori e registi. Ha svolto indagini sulle rappresentazioni della camorra nella letteratura, nel teatro e nelle arti figurative, dalla prima lettera di Pasquale Villari sulla camorra (1861) al romanzo-inchiesta Gomorra (2006) di Roberto Saviano. Ha ideato e realizzato la Biblioteca digitale sulla camorra, un progetto nato nel Dipartimento di Filologia Moderna dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, in sinergia con esperti e studiosi di altri settori (storia, cinema, musica, arti figurative).