Maurizio Casiraghi, docente di zoologia alla Bicocca di Milano, presenta il suo libro “Vite formidabili. Alla scoperta degli insetti”. Il termine “formidabile” deriva dal latino “formidare” in italiano “temere, spaventare”: non è utilizzato casualmente, anzi, la parola è associata alla paura e allo spavento che, molto spesso, gli insetti causano negli esseri umani. Anche il termine “insetto” deriva dal latino: “insectum” è un termine che in italiano può essere tradotto con le parole “tagliare, dividere”. Questi animaletti sono infatti “divisi” in tre parti (capo, torace e addome). Sono varie le caratteristiche che li contraddistinguono: hanno un aspetto corazzato, 6 zampe (talvolta troviamo 4 zampe e 2 ali) e 2 antenne, presentano un apparato boccale. Questo è un insieme di appendici, articolate e associate all’apertura boccale, destinato a svolgere primariamente la funzione di assunzione degli alimenti. Gli insetti presentano sempre 6 zampe, i ragni, infatti, non sono insetti e, come afferma lo stesso Casiraghi, questa informazione è nota anche (e soprattutto) ai bambini. Per spiegare il tutto, il professore ci offre anche un esempio sui gradi di parentela: i ragni sono imparentati con gli insetti tanto quanto gli uomini sono imparentati ai i branzini. Un problema che domina il mondo moderno è la sovrappopolazione e, ovviamente, tutto ciò che ne deriva. Proprio per questo motivo Casiraghi si sofferma anche sull’aspetto che riguarda l’alimentazione: ad oggi sappiamo che solo alcuni tipi di insetti sono commercializzati. Dopo l’analisi di alcuni coproliti (dal greco κόπρος e λίθος, l’età è pietra- termine che indica le feci fossilizzate) si è giunti alla conclusione che gli uomini nell’antichità si cibavano di insetti. In realtà anche nella nostra dieta sono presenti insetti, semplicemente non ne siamo a conoscenza; il miele è a tutti gli effetti l’emesi delle api, composto dall’aggiunta di enzimi e di saliva. Gli insetti sono presenti ovunque, sono miliardi, ed è impossibile separarli da alcuni prodotti come cioccolato, caffè o farina: se tentassimo una scissione attraverso processi chimici questi cibi non avrebbero più lo stesso sapore. Sulla terra sono presenti 8 miliardi di persone da sfamare e già 2 miliardi si cibano di insetti, se ciò non accadesse, le stime comunicano che servirebbero circa 4 terre e mezzo affinché venga prodotto cibo per tutti. Tra l’altro anche il dispendio energetico e di risorse è elevatissimo: per produrre 1 kilogrammo di carne si necessita di 10 kilogrammi di vegetali. Tra l’altro le proteine di insetti sono meno cancerogene di quelle animali, anche se, come afferma lo stesso Casiraghi “non esiste niente di non-cancerogeno”. Il punto di forza degli allevamenti di insetti è proprio la sostenibilità: utilizziamo sempre di più dei cibi funzionali; ad esempio, la pasta è composta dal 99,5% di farina e dallo 0,5% di farina di insetti. La produzione di cibi funzionali consiste nell’aumento della percentuale di insetti: in pratica la pasta sarebbe composta dal 90% di farina e dal 10% di farina di insetti. Questi animaletti possono essere definiti come “food” o come “feed”: per “food” si intendono gli insetti da mangiare, come “feed” si intendono gli insetti con cui vengono nutriti gli animali di cui si cibano gli esseri umani. Si è poi analizzato il motivo per il quale gli insetti provocano ribrezzo negli uomini: nella popolazione americana circa il 5-7% delle persone soffre di entomofobia, se aggiungessimo tutti coloro che provano ribrezzo nel vederli la percentuale di alzerebbe vorticosamente. La paura e il ribrezzo dipendono principalmente dal modo in cui si muovono che è imprevedibile. C’è anche la credenza comune che gli insetti siano pericolosi, notizia vera solo in parte: solo pochi fra gli insetti sono effettivamente pericolosi, tra questi annoveriamo la zanzara portatrice di malaria. L’uomo non ha paura di tutto ciò che gli assomiglia, animali come cane o gatto con cui si convive ogni giorno non causano paura; al contrario, animali totalmente diversi da noi, come gli insetti, che hanno ocelli composti da schermi esagonali provocano un certo ribrezzo. Molto spesso nei film fantascientifici o horror, i mostri sono proprio rappresentati e descritti attraverso parti del corpo degli insetti. La società ricorda vagamente quella dell’antichità, i Romani e i Greci vivevano in una società ugualmente rigida. La società più interessante è sicuramente quella delle api, vengono apprezzate anche per la loro laboriosità: producono il miele che è un alimento utilizzato dagli esseri umani. Nonostante ciò le api sono diventate un animale domestico, infatti dopo la raccolta del miele vengono nutrite con acqua e zucchero; per questo motivo hanno perso una buona parte delle loro funzionalità. È risaputo che le api, dopo aver punto un mammifero, muoiono: questo aspetto è legato all’aspetto sociale. Le api sono organizzate in società composte da circa 60.000 individui, quindi alcune di loro sono disposte al “sacrificio” identificandosi in “ape kamikaze” per difendere la società da minacce nemiche. Dopo aver punto, l’ape perde il pungiglione che porta via con sé parte del tratto digerente, il trauma addominale causa la morte entro pochi minuti. Infine gli insetti hanno sviluppato anche tecniche di corteggiamento: alcuni di loro temono il partner in quanto rischiano la vita attraverso l’approccio, quindi portano doni nuziali (come cibo o altro) per temporeggiare, altri ancora avvolgono i doni nella seta per temporeggiare o addirittura offrono al partner solo la seta, senza doni all’interno. Per concludere si può trattare un aspetto “simpatico”: le femmine delle mantidi uccidono il loro partner e si cibano del corpo.

Alessandro Giuseppe Vesci  IV B  Liceo Torquato Tasso Salerno