Le mogli hanno sempre ragione (Mondadori): si chiama così il libro che Luca Bianchini ha presentato, a Largo Barbuti, nel corso dell’ultima serata di Salerno Letteratura. «Non avevo mai scritto un giallo, allora cosa ho fatto? Sono andato su internet a cercare le istruzioni». E giù a raccontare, tra le risate del pubblico, la sua esperienza con la stesura di un giallo, tra incontri con i carabinieri per imparare le regole per un buon interrogatorio e consigli degli amici per individuare la persona da far morire. «Mi dispiaceva ammazzare qualcuno ma, siccome senza morto non potevo scrivere un giallo, ho scelto come arma del delitto un angioletto». Quarto romanzo con al centro le vicende della famiglia Scagliusi, con Le mogli hanno sempre ragione Bianchini si ispira ad Agatha Christie e al suo Assassinio sull’Orient Express. Non un treno a fare da sfondo alle indagini ma una incantevole Polignano a Mare nel giorno della festa del suo patrono, San Vito. Il Poirot di turno è il maresciallo Gino Clemente, un uomo ormai prossimo alla pensione, convinto di essere tornato nella sua città per gli ultimi mesi di lavoro, e che invece si ritrova a dover affrontare e risolvere un caso di omicidio. Tra aneddoti e riflessioni sempre condite dall’ironia, Luca Bianchini ha catturato la folta platea. In prima fila Daria Bignardi, Pippo Pelo e Diego De Silva. Per lui, infine, l’omaggio di Salerno Letteratura Festival, in collaborazione con il partner Chinotto Neri e i cocktail bar di Salerno: un cocktail dal nome San Vito.

Giovanna Di Giorgio