Salerno letteratura apre le porte della chiesa dell’Addolorata per il suo vernissage. Per la sezione Filosofia, incontro con Giorgia Serughetti, autrice di “La società esiste” in dialogo con uno dei direttori artistici, Gennaro CarilloIl libro di filosofia politica si presenta controverso fin dal titolo, che è un’affermazione che non siamo più abituati a sentire ai giorni nostri. A favore della tesi dell’esistenza della società, l’autrice parte dall’Inghilterra pandemica del 2020 che non priva della libertà, per via di questo valore che fa parte del loro Dna, guardando al modello italiano pandemico come una forma di assoggettamento. Per l’autrice il Covid ci insegna che la società esiste, questo parte dalla sanità pubblica che prende in carico il diritto alla salute del popolo, e ciò c’è sembrato ovvio durante gli anni pandemici, definiti come una grande esperienza collettiva che ci ha reso consapevoli della nostra vulnerabilità. Partendo proprio dall’esperienza pandemica del 2020 che ha creato uno stato crisi, reso successivamente permanente dallo scoppio della guerra. Il neoliberalismo viene visto come valore che si voleva rendere globale negli anni ’80, sotto una democrazia che si vedeva in procinto di espandersi. Ideali, purtroppo, del tutto smantellati. Si guardava a un ordine sociale che alla base aveva la maggiore libertà degli individui, quella libertà seducente che tanto piace agli uomini, che ognuno avrebbe fatto propria per diventare grande nella propria fortuna, con un vero effetto a cascata di chi sta in alto e fa sgocciolare la propria ricchezza verso chi è più povero. Ideali che l’autrice confuta con dati alla mano. Questa crisi il popolo cerca di contrastarla con il voto a coloro che “proteggono il simile”, con un certo senso di populismo. I diritti civili in questa società neoliberista vengono trattati come quelli che l’autrice definisce “argomenti da pranzo della domenica” come se non fossero più un tema fondamentale, dato che la società neoliberista si accompagna alla morale della libertà, che lascia i propri diritti a curarsi da soli. La risoluzione presentata è semplice: intervenire economicamente sulle disuguaglianze, per un bene comune, facendo emergere grande empatia, e volendo il bene di questa “società” nel suo intero, volendo costruire un futuro che guarda alla collettività, per uscire dalla crisi ecologica, vedendola come l’unica via d’uscita, data l’impossibilità di tornare al passato, in cui si sprecavano risorse, anni in cui si viveva come se non ci fosse un domani.

Andrea Farella VE Liceo Tasso Salerno