«Il mondo è un tessuto che cuciamo quotidianamente su grandi telai di informazioni, discussioni, film, libri, pettegolezzi, piccoli aneddoti. Oggi la portata di questi telai è enorme: grazie a Internet, quasi tutti possono prendere parte al processo, assumendosi la responsabilità e non assumendola, amorevolmente e odiosamente, nel bene e nel male. Quando questa storia cambia, cambia anche il mondo. In questo senso il mondo è fatto di parole». Così il premio Nobel per la letteratura Olga Tocarczuk nel volantino distribuito nell’ambito di una delle novità di Salerno Letteratura, Effetto ciclostile, tratto dal discorso tenuto in occasione del conferimento del prestigioso riconoscimento.
Olga Tocarczuk ha aperto la prima sera della nona edizione di Salerno Letteratura, diventando protagonista di un evento molto partecipato nell’atrio del Duomo, a cui hanno preso parte autorità e tanti appassionati di letteratura. Identità e metamorfosi sono i temi principali della sua scrittura. Così come l’idea della contemporaneità. E del movimento. «Il movimento è un tema che mi affascina tantissimo ed è un argomento che riprendo spesso quando scrivo – ha spiegato – e credo che sia un caro a tutti perché siamo in una fase in cui iniziamo a sentirci un po’ più liberi dopo il periodo che abbiamo vissuto, contrassegnato dalle restrizioni dettate dall’emergenza sanitaria. La cultura rende liberi. È una sorta di enorme contenitore pieno di idee e immagini da cui incessantemente traiamo la nostra forza».