In occasione della presentazione dei tre cortometraggi ideati da alcuni allievi del Liceo Artistico Sabatini Menna, indirizzo Sperimentale Teatro, Salerno Letteratura ha intervistato uno dei coordinatori del progetto, Pasquale De Cristofaro, famoso attore e regista italiano. Durante l’intervista, gli abbiamo chiesto se è stato semplice interpretare cinematograficamente le maggiori opere di Kafka, e lui ci ha risposto dicendo che, in realtà, “i soggetti kafkiani sono di per sé complicati” e che “Kafka riesce a dire ancora molto, soprattutto alle nuove generazioni”, in quanto fa riflettere sui molti ostacoli che la vita ci mette davanti come, per esempio, l’arrivo dell’inaspettato dentro la quotidianità del vissuto, momento in cui arrivano questi squarci di epifania che rendono il mondo più misterioso, complesso e sicuramente più interessante. Successivamente, abbiamo chiesto a De Cristofaro cosa ne pensasse dei ragazzi con cui ha lavorato, e lui ci ha risposto che “i ragazzi hanno partecipato con grande passione ed interesse, appassionandosi a queste pagine kafkiane.”, mettendoci al corrente, inoltre, di questa sperimentazione del Liceo Artistico Sabatini Menna dello Sperimentale Teatro, un indirizzo molto particolare presente in Italia soltanto in quattro Licei artistici tra cui Salerno, che è stata la prima città a recepire questa sperimentazione ministeriale. In seguito gli abbiamo chiesto se c’è un tratto distintivo che accomuna le opere di Kafka, e De Cristofaro ci ha risposto che “gli scrittori finiscono sempre per scrivere l’unico grande romanzo di loro interesse, pur nelle varie declinazioni”, precisando che i ragazzi hanno lavorato sulle opere principali di Kafka, ovvero “America”, “La Metamorfosi” e “Il Processo” perché sono dei “romanzi di formazione” in cui “i protagonisti sono dei giovani che devono entrare dentro questa misteriosa avventura che è quella della vita”. Inoltre, egli ha precisato che loro “non hanno lavorato direttamente sul romanzo”, bensì su degli adattamenti drammaturgici che hanno poi comparato con le opere originarie. Per finire, abbiamo chiesto a De Cristofaro se pensa che ci sia ancora spazio per il teatro in un mondo digitale come questo, e lui ci ha risposto che è del parere che il teatro, che definisce “un’arte bambina che ha 2500 anni”, non morirà mai perché “resta il luogo dove si può mettere a fuoco la propria umanità, il senso dell’umano”, ed anzi, “paradossalmente più andiamo avanti, più abbiamo bisogno di ritornare alle nostre radici antropologiche, ossia di ritrovare l’umanità dentro l’uomo”. Con lo spirito progettuale di voler essere una piattaforma di confronto sul tema del Festival con elementi della comunità salernitana, Chin8 Neri, dal 2021 partner di Salerno Letteratura, ha ripercorso l’universo kafkiano con gli studenti del Liceo Artistico “Sabatini-Menna”. Partendo dalla lettura de La metamorfosi, America e Il Processo, il team di allievi, coordinati dai professori Pasquale de Cristofaro, Ester Andreola, Eugenio Siniscalchi, Ida Mainenti, Vittorio Morrone e dal tecnico di laboratorio Antonio Ascoli, si sono cimentati nello sviluppo di tre cortometraggi realizzati con il supporto tecnico di Vox Adv, agenzia di comunicazione del brand Chin8 Neri. Tra le innumerevoli soggettive interpretazioni delle opere di Kafka, Chin8 Neri ha scelto il tema delle turbolenze, delle incertezze e degli slanci che caratterizzano la crescita dell’essere umano, a partire dall’adolescenza. Porsi le domande giuste è il primo passo per capire chi siamo. E’ forse questo l’unico messaggio universale di Franz Kafka? I corti, con proiezione nell’atrio del Duomo, luogo magico e crocevia della storia della Città di Salerno, si sono svolti alla presenza degli autori Diego de Silva, Giancarlo de Cataldo e Filippo Ceccarelli.
Mattia Esposito IV G liceo classico Tasso Salerno