Questa mattina, presso Palazzo Fruscione, si è svolta la terza lezione del laboratorio “Tempo Video” a cura di Roberto Pisapia, in collaborazione con il Laboratorio Storytelling Audiovisivo – Policom del Dipartimento di Scienze Politiche e della Comunicazione di UniSa. L’esperto ha iniziato da alcuni esercizi di “Deep Listening”, ovvero ascoltare ciò che viene dal profondo. Consiste dapprima in un rilassamento corporeo per, poi, concentrarsi su un unico suono per far sì che i ragazzi siano un tutt’uno con quello che li circonda. Affinché i ragazzi si rilassino nel migliore dei modi, Roberto utilizza alcuni strumenti come lo “shaker” che è un suono molto complesso composto da piccoli granuli e rappresenta un focus interessante per chi è alle prime armi del settore, e una coppia di cimbali dal suono estremamente acuto e prolungato che serve ad aumentare la concentrazione su un singolo suono e come il suono cambia nel tempo e nello spazio in cui si trova. Lo scopo principale del laboratorio è la realizzazione di un video raccontato attraverso l’uso dei suoni tratto da alcuni passi dal racconto “La metamorfosi” di Franz Kafka, nonché tema principale del nostro festival. La passione per il “Deep Listening” in Roberto è nata per caso partendo da alcuni autori che lo hanno sempre appassionato come John Cage fino ad arrivare a Pauline Oliveros che lo ha fatto avvicinare di più a questo mondo. Afferma, inoltre, che questa passione deriva soprattutto da un’attitudine di introspezione che gli ha fatto sentire questo metodo più vicino a lui e ha ben pensato di proporre questo tipo di ascolto ai giovani per dare una prospettiva diversa sul come ascoltare il mondo esterno in modo coscienzioso.
Claudio Santoro IV H Liceo Classico Tasso Salerno