«Vivere è pericoloso, ma la felicità esiste». Parola di Luc Lang, ospite di Salerno Letteratura per presentare il suo ultimo libro La tentazione (Clichy). Vincitore del Prix Medicis 2019, Lang ha scritto un volume potente che è la storia di un mondo che precipita, fino a far diventare la realtà opposta al nostro pensiero. «L’idea di La tentazione mi è venuta immaginando un cervo che mi tagliava la strada. Una specie di visione. Lì ho iniziato a pensarci sopra ed è nata questa storia». Ed è proprio il cervo a diventare il simbolo di una scelta tra l’abisso e la rinascita. Il protagonista è Francois, chirurgo cinquantenne e amante della caccia. Un giorno si trova davanti un enorme cervo e colpito dalla sua bellezza, spara ma non lo uccide. Tema centrale è il sublime, incarnato da una natura selvaggia, quella che ci sommerge «e ci spinge a rendere possibile la nostra capacità di trovarla nelle cose». Ma gli spunti di riflessione sono tantissimi. A partire dai complessi rapporti tra padri e figli. «La domanda principale di Francois è se deve battersi contro un mondo nuovo, perché questo significherebbe sfidare i suoi figli. È un uomo sul filo del rasoio. La tentazione del titolo è anche questa».