Incontro con Gilda Tentorio e Nicola Crocetti sulle opere di Ghiannis Ritsos La Signora delle vigne e Grecità (Crocetti). Conducono Stefano Amendola, Angelo Meriani e Giovanna Pace

Dopo gli orrori della Seconda guerra mondiale, Ritsos scrive (1945-1947) versi luminosissimi, con l’intento di ricostruire le coordinate per un’umanità in frantumi. La Signora delle Vigne è un poemetto modellato sui temi dell’innologia bizantina ma anche del canto popolare: in un tripudio di analogie, metafore, similitudini, un fiume di immagini e sensazioni tracciano i contorni di un paesaggio poetico straordinariamente vivo. La natura mediterranea palpita abbagliante, primigenia, ha tratti antropomorfi e partecipa della gioia e soprattutto dei dolori dei suoi figli, provati da lotte e sofferenze. Nella stessa direzione va anche l’ispirazione poetica di Grecità (messo in musica da Mikis Theodorakis nel 1966), un commosso omaggio al popolo greco. Sulle macerie di un mondo distrutto dalla guerra, il poeta sembra chiedersi: qual è la radice profonda dell’essere greco? La lotta di resistenza, ieri e oggi.