Incontro con Federico Sanguineti, autore di Le parolacce di Dante Alighieri (Tempesta editore), e Moni Ovadia, seguito dal reading MONI OVADIA LEGGE DANTE
Federico Sanguineti ci regala una lettura di Dante filologicamente rigorosissima quanto assai felicemente remota dal senso comune, con un Dante corporale, antiborghese ante litteram, teologo sì, ma della liberazione. Meravigliose male parole, quelle repertoriate e commentate da Sanguineti, ricondotte alle matrici scritturali che le legittimano sul piano teologico. Ma anche male parole che diventano un denominatore comune impensabile che approssima Dante a Marx e ne mostra la distanza incommensurabile da Petrarca. Senza sottintesi polemici, ma anzi mettendo la polemica al centro del discorso, Sanguineti imputa alle letture politiche di Dante di averlo sostanzialmente spoliticizzato ad usum di una versione di comodo, agiografica e conformista. Di qui, un duetto tra Sanguineti e Moni Ovadia – autore dell’introduzione al volume – che si preannuncia scintillante.
Acquista on line