Incontro con Jhumpa Lahiri, autrice di Il quaderno di Nerina (Guanda)
Conduce Paolo Di Paolo
Entrando per la prima volta nella sua casa romana, l’autrice fa spostare un’antica scrivania, un mobile imponente, con il piano d’appoggio di cuoio consunto incorniciato da un bordo di legno. Dai cassetti foderati di carta fiorentina a gigli saltano fuori alcuni oggetti dimenticati dai vecchi proprietari: francobolli, un dizionario greco-italiano, un uncinetto, alcuni bottoni, la ricetta di una dieta e la foto di tre donne in piedi, sorridenti, davanti a una finestra. Sorridono senza guardare l’obiettivo e mostrano un grande affiatamento tra loro. Infine, vengono ritrovati dei quaderni di diversi tipi e colori, tra cui uno verde con il nome «Nerina» scritto a mano, a biro, sulla copertina. Chi è Nerina? L’autrice dello scritto, la sua destinataria, la musa o semplicemente il titolo attribuito al testo? Parte da questo ritrovamento il racconto in versi di una donna che è l’alter ego dell’autrice, ma che vive di vita propria in queste pagine. Apolide, poliglotta e colta, la scrittrice ricorda gli studi classici, si sofferma sul rapporto con le parole e sulle relazioni familiari. Scrivendo in italiano, sua lingua di adozione e di elezione.