SPETTACOLO
Reading di Lorenzo Marone, autore di Generazione X
con Davide D’Alò al clarinetto. Introduce Libera Durante
C’era una vecchia anafora di Aldo Nove. Suonava così: ti ricordi… e seguiva un catalogo torrenziale di nomi, cose, situazioni, ognuna delle quali era a suo modo l’epitome degli anni Ottanta. Lorenzo Marone, veleggiando verso i cinquanta, ci regala una retrospettiva piena di autoironia sulla giovinezza della sua generazione. È tutto uno ‘sbloccare ricordi’, il suo, come usa dirsi oggi, epoca peraltro dominata da una vera e propria retromania.
C’è stato un tempo, non certo un’era geologica fa, in cui alla fidanzatina si telefonava a casa, su un apparecchio fisso, e poteva darsi che ti rispondesse non lei ma il padre, incazzato d’ordinanza. C’era il cubo di Rubik, che alcuni di noi non sono mai stati capaci di affrontare e altri, invece, scomponevano e ricomponevano alla velocità di esseri semidivini. Ecco: le cose non sono mai soltanto cose. Fossero anche le più banali, sono destinatarie di un fortissimo investimento emotivo e soprattutto sono il ricettacolo di una storia.