Incontro con Massimo Palma, autore di Happy Diaz (Castelvecchi) e di Movimento e stasi (Industria & Letteratura). Interviene Daniele Vicari
Conduce Gea Scancarello
Nel mito greco il cane è l’animale leale – protegge l’amico, ringhia al nemico. Il lupo è infido. Vede solo nemici, attacca comunque. È simbolo di una lotta senza fine. Non c’è cosa più grave, in città, di un cane che diventa lupo.
Di Genova 2001 tutti ricordano solo due giorni, tragici, ma ne durò sette di assemblee che avanzarono temi e proposte cui più tardi si è dato ragione. Eppure quella generazione venne ammazzata di botte nelle strade nelle carceri in mattatoi improvvisati. I tutori dell’ordine divennero lupi. Finiti i processi, è tempo di nuove narrazioni. Palma ne sceglie due forme diverse, stranianti.
Happy Diaz racconta i giorni di Genova giustapponendoli alla scena musicale di Manchester, nata da un lutto, la morte di Ian Curtis dei Joy Division.
Movimento e stasi è un libro di poesia in tre momenti.
I suoi versi dicono la stasi che è seguita al trauma. Poi accelerano: definiscono le contraddizioni, la frenesia di un moto generazionale composito. Infine chiedono come, cosa ricordare, venti anni dopo.