Incontro con Eva Cantarella, autrice di Sparta e Atene. Autoritarismo e democrazia (Einaudi)
Conduce Gennaro Carillo

Sparta e Atene non furono solo due poleis. Furono, anzi sono, due opposti sistemi di valore, due modelli ai quali il pensiero politico ha sempre guardato fin dall’età classica. Eva Cantarella ce li presenta, mostrandone tanto il mito, il «miracolo», quanto la realtà storica. E mostrando quanto il miracolo – nel caso dell’Atene di Pericle – presupponga un costo sociale altissimo fatto di esclusioni e discriminazioni. C’è dunque un lato notturno, un retroscena autoritario, nella democrazia ateniese, così come c’è in Pericle, che non ebbe remore a sospenderla, decretando un sostanziale stato di eccezione, quando i tempi gli sembrava lo richiedessero. Eppure, nella polarità Atene-Sparta, demo-crazia contro oligarchia, governo della maggioranza (o per la maggioranza: la grande ambiguità del discorso pericleo per i caduti del primo anno della guerra del Peloponneso) contro governo dei pochi, sono prefigurati molti dei problemi della contemporaneità politica. Quanto è democratico il governo dei migliori, per esempio? Quanto poco si somigliano la nostra democrazia e quella ateniese? Nel momento in cui si è celebrato il trionfo, almeno nominale, della democrazia su scala universale, non è forse tornata prepotentemente in auge un’oligarchia di una specie nuova? Populismo e tecnocrazia non sono forse due volti di una stessa crisi della democrazia?

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