Incontro con Vanessa Roghi, autrice di Lezioni di fantastica. Storia di Gianni Rodari (Laterza)
Conduce Paolo Di Paolo
A cent’anni dalla nascita e a quaranta dalla morte, Salerno Letteratura ricorda Gianni Rodari. Lo fa attraverso la sua ultima biografa, Vanessa Roghi. La quale ci racconta di un bambino diventato scrittore nonostante (o proprio perché) sia vissuto in una casa senza libri. Condizione, questa, tipica dell’infanzia italiana di cent’anni fa, dove libri e biblioteche private restavano appannaggio esclusivo di pochissimi. Binomio ‘politico’, dunque, quello composto da letteratura e infanzia: necessitando entrambe, per Rodari, di essere rivendicate, fatte oggetto di conquista, e difese (l’infanzia, in termini storici, è una scoperta recente). Cos’altro è il fantasticare, se non un diritto, anzi il diritto, dell’infanzia? E cosa invoglia di più alla lettura se non la pratica giocosa del fantasticare? Con tristezza, viene da pensare che la lezione di Rodari è rimasta inascoltata. La cornice istituzionale, il nodo scorsoio che strozza la scuola italiana, è ispirata da un pedagogismo serioso e pseudo-scientifico. C’è forse posto per la Fantastica nelle nostre aule?