Ecofascisti: è questo il tema che Francesca Santolini, giornalista e scrittrice, ci presenta nel libro “Ecofascisti – Estrema destra e ambiente”; al giorno d’oggi, secondo l’autrice, il tema dell’ecologia viene spesso associato all’internazionalismo e al progressismo, nella maggior parte dei casi, quindi, ai partiti di sinistra. Santolini offre però uno spunto differente, analizzando il tema dell’ecologia nei partiti di estrema destra, collegandosi direttamente alla storia del XX secolo. Si sofferma innanzitutto sulla nascita di questo libro, spiegando che, nel 2021, si imbatte in uno studio di due ricercatori inglesi: capta una radicale inversione a “U” nei partiti di estrema destra sul tema ecologico e, di conseguenza, sulla propaganda ambientalistica. Si parte però dal principio: anche (e forse, soprattutto) i nazisti hanno sempre analizzato e supportato meticolosamente la causa ecologica. Verso la fine del XIX secolo, mancava in Germania un’etica animalista così, intellettuali del calibro di Arthur Schopenhauer, Richard Wagner e altri, presero parte a questa “guerra sull’etica animalista”. Sotto il nazismo si schierarono anche uomini politici tra i quali si annoverano: Hermann Göring (pilota da caccia e luogotenente di Hitler), Heinrich Himmler e lo stesso Adolf Hitler, il quale si circondava sempre di cani e, tra l’altro, fu anche vegetariano durante il periodo di guerra. Comincia in seguito l’analisi, o meglio, critica, riguardo la propaganda dei partiti di destra contemporanei, che sfruttano l’ecologia come campagna politica. La scrittrice propone una differenza fra nazioni: l’Italia, legata ancora al negazionismo (comportamento che nega la veridicità di alcuni avvenimenti); e i paesi nord-Europei, che superano il negazionismo cimentandosi in un atteggiamento ben più subdolo. La Francia, in particolare l’estrema destra francese e il “Rassemblement National”, si avvicina al problema ecologico anche attraverso la cosiddetta “costola verde” del partito. La teoria sviluppata dai ricercatori, però, come spiega la Santolini, è al quanto spaventosa: la colpa viene scaricata sui migranti che sono dei “nomadi irresponsabili” e incapaci di gestire le risorse nazionali. L’ipotesi vede l’ambientalismo come figlio naturale del patriottismo, tendendo così a scaricare la colpa sui migranti: il che è eccessivamente subdolo, in quanto permette di continuare lo stile di vita occidentale (utilizzo di combustibili fossili ecc.) creando un vero e proprio caprio espiatorio nei confronti dei profughi; legando la xenofobia (o meglio, il razzismo) all’ambiente. La propaganda del Rassemblement National assomiglia, in tutto e per tutto, alla propaganda nazista di Richard Walther Darré  (ministro dell’agricoltura durante il terzo Reich), nonché ideatore del motto “Sangue e suolo”; proponendo così una purificazione razziale a discapito degli ebrei che “infestavano” e “sporcavano” il suolo tedesco. Si configura in questo senso una somiglianza fra Francesi contemporanei e Tedeschi nazisti; la Francia propone, attraverso ricerche scientifiche alcuni dati che confermano problematiche ecologiche causate dai migranti. La propaganda è alquanto subdola, ma si può anche dire sicuramente efficiente.

Non a caso, la parola ecologia fu coniata da un tedesco, zoologo e biologo: Ernst Haeckel che alla fine della sua vita aderì alla nota società “Thule” (Thule-Gesellschaft in tedesco). Era un’organizzazione razzista, fortemente antisemita e populista. creata nel 1910 da Felix Nieder; si configura anche come primo nucleo della società nazista.

Si è poi trattato degli esperimenti di Elon Musk sulle tribù indiane, la Santolini spiega che l’imprenditore ha portato internet presso i Marubo con delle conseguenze, a detta della scrittrice, esclusivamente catastrofiche. Non si è detto, però, che ci sono state conseguenze positive come la possibilità di comunicare con i propri cari lontani e di chiedere aiuto in caso di emergenza. Certo è che le conseguenze negative (ma non “catastrofiche”) ci sono state: sfide che tormentano da anni le famiglie urbanizzate si avvicinano ai Marubo; ragazzi  incollati ai telefoni, chat di gruppo piene di pettegolezzi, social network che creano dipendenza, estranei online, videogiochi violenti, fregature, disinformazione e pornografia.

Alessandro Giuseppe Vesci IV B Liceo Tasso Salerno