Che colore hanno le emozioni? Sicuramente una sfumatura di blu, Der Blaue Reiter, il cavaliere azzurro che si infila tra le pagine di Oggi faccio azzurro (Mondarori) di Daria Bignardi. La storia di Galla e Gabriele, che ha accompagnato il pubblico di Salerno Letteratura, scorre veloce tra gesti antichi e coraggiosi, attacchi di panico, movimenti artistici ed eredità più pesanti del nome che si porta (Galla fu imperatrice romana) perché legate al senso del dolore, che sa raccontare amore, abbandono, arte. “Il colore della ripartenza? Me lo immagino verde”, ha raccontato la scrittrice prima di ricevere il bagno di folla a largo Barbuti. E di emozioni, seppure diverse, ha parlato lo straordinario Jonathan Coe, ospite in streaming all’atrio del Duomo per presentare il suo “Io e Mr Wilder” (Feltrinelli), un atto d’amore per il cinema e per uno dei suoi principali protagonisti. “Era il 1975, quando vidi il suo film La vita privata di Sherlock Holmes in Tv. Avevo quattordici anni. L’ho guardato perché ero un fan di Sherlock Holmes, non perché fossi un fan di Billy Wilder. Non avevo mai sentito parlare di Billy. Poi ho iniziato a pensare tra me e me: questo è meglio di Conan Doyle. Wilder aveva ricreato un perfetto Sherlock Holmes. C’era la storia ma aveva aggiunto tanto altro: umorismo, soprattutto, ma anche una vena di malinconia che trovavo molto attraente. Anche la colonna sonora (di Miklos Rozsa) era così bella!”.