Durante la settima giornata di Salerno Letteratura Festival, al Museo Diocesano, due storie si incontrano nello spazio comune della narrazione e della resistenza. Lucia Esposito, con “Sorelle spaiate”, e Angela Frenda, con “Una torta per dirti addio”, portano sul palco, guidate da Paolo Di Paolo, due ritratti femminili che sembrano parlarsi da tempi e mondi differenti, ma che condividono uno stesso scopo: dare voce a chi rischia di essere inascoltato. Nel romanzo della Esposito, Viola – alter ego dell’autrice – è una giovane giornalista che lascia Napoli per inseguire il sogno di raccontare il mondo. A Milano, però, scopre i muri del pregiudizio e le trappole del paternalismo. La sua storia si intreccia con quella di Ershela, giovane albanese in cerca di una vita migliore, ma costretta alla prostituzione dal compagno che credeva innamorato: “Due vite lontane, due sorelle affettive separate che tengono un filo attraverso lettere mai spedite, preghiere d’amore e resistenza”. La scrittura, ancora una volta, si rivela un mezzo per resistere, per fuggire alla vita. “Mettere in fila le parole può salvare una sorella che aspetta l’altra”. Angela Frenda, invece, esplora la vita e la cucina di Nora Ephron, celebrandone la voce, la tenacia e la dolce ironia. In “Una torta per dirti addio”, ogni ricetta è un gesto d’amore, una forma tangibile per abitare il dolore e trasformare una sconfitta in vittoria. Ephron ha saputo insegnare che “cucinare è l’unica cosa sicura, in un mondo dove nulla lo è”. Due libri che si parlano tra cronaca e introspezione, tra denuncia e poesia, tra distanza e legame, e condividono con il lettore un messaggio di tenacia, di resistenza, di sorellanza, di orgoglio femminile, un invito a essere eroine, non vittime, e a scegliere in un mondo che favorisce il silenzio, la voce.
Francesca Lo Schiavo III D
Priscilla D’Agostino III D
Liceo Tasso Salerno