Farebbe strano immaginare una sala vuota durante una conferenza sul grande Massimo Troisi. Talmente strano da essere irrealizzabile, dato che l’altra sera alle 21, nonostante il caldo, la sala conferenze di Palazzo Fruscione era colma a tal punto da aver lasciato gli spettatori in piedi, che, pur di ascoltare Donatella Schisa, autrice del libro “A Napoli con Massimo Troisi”, hanno deciso di accontentarsi con una postazione di fortuna. A trent’anni dalla morte del grande attore napoletano, la Schisa ha voluto ripercorrere la vita di Troisi, raccontando non solo i tanti aneddoti che già conosciamo, grazie anche alle testimonianze di chi Massimo lo ha conosciuto di persona come Renato Scarpa, la sorella Rosaria Troisi, il mitico Lello Arena e molti altri, ma anche narrandolo tramite le sue passioni di cui veniamo a conoscenza tramite le sue passeggiate. Una di queste, quella che lo portava al vecchio stadio “San Paolo”, oggi meglio conosciuto come “Diego Armando Maradona”, ci suggerisce la sua passione per il calcio, lo stesso gioco che lo accompagnava da giovane durante le sue mattinate quando faceva “filone” a scuola, che, sorprendentemente, terminerà all’età di ventitré anni. Non è il primo libro ne sarà l’ultimo in cui si parla di Massimo Troisi, ma sicuramente leggendolo risulterà uno dei più particolari.

Giuseppe Fiorillo V E Liceo classico Tasso Salerno